Fauno che suona le catube (cd. Fauno danzante)
Dal marmo antico conservato nella Tribuna delle Gallerie degli Uffizi
Il gesso ripropone in dimensione ridotta il cosiddetto Fauno danzante, copia romana di un originale ellenistico conservato presso la Tribuna delle Gallerie degli Uffizi. La Manifattura di Doccia realizzò fin dai primi anni di attività traduzioni in porcellana in scala al vero di marmi antichi conservati nelle collezioni medicee fiorentine, come la Venere de’ Medici, l’Arrotino, l’Amore e Psiche.
L’esecuzione da parte della Manifattura Ginori della traduzione in porcellana del Fauno danzante in scala al vero è documentata nel 1748, verosimilmente a opera del capo modellatore Gaspero Bruschi.
Nel settecentesco Inventario dei modelli della manifattura sono ricordate cinque versioni di questo tipo iconografico variate sia nelle dimensioni, che nei materiali (gesso e terracotta).
La realizzazione presso la manifattura di versioni di dimensioni ridotte di questa scultura è riconducibile al genere del souvenir di gusto antiquario, diffusosi nel corso del Settecento in seguito all’affermarsi del gusto antiquario fortemente influenzato dai viaggiatori del Grand Tour.
Il nostro esemplare presenta rotture ‘a taglio’, così definite perché eseguite intenzionalmente dalle maestranze attive a Doccia al fine di impiegare le varie parti nella realizzazione di forme in gesso a tesselli, necessarie per la sua traduzione in porcellana.
Questa tipologia di rotture è riscontrabile anche su un esemplare in terracotta di dimensioni inferiori, anch’esso conservato presso il Museo Ginori (inv. 1662), ma non modellato nella manifattura, come emerge dall’osservazione delle sezioni nelle quali è stata segmentata la figura.
La presenza di diverse versioni in porcellana del Fauno di varie grandezze conferma quanto indicato nel citato Inventario dei modelli. Tra queste si segnala quella ricavata da un modello maggiorato rispetto al nostro esemplare, attualmente esposta al Metropolitan Museum di New York (1987.293), mentre altre più piccole, eseguite sia nel Settecento che nell’Ottocento, sono conservate al Museo Ginori (invv. 950, 5159).
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Fauno che suona le catube (cd. Fauno danzante)
Il gesso ripropone in dimensione ridotta il cosiddetto Fauno danzante, copia romana di un originale ellenistico conservato presso la Tribuna delle Gallerie degli Uffizi. La Manifattura di Doccia realizzò fin dai primi anni di attività traduzioni in porcellana in scala al vero di marmi antichi conservati nelle collezioni medicee fiorentine, come la Venere de’ Medici, l’Arrotino, l’Amore e Psiche.
L’esecuzione da parte della Manifattura Ginori della traduzione in porcellana del Fauno danzante in scala al vero è documentata nel 1748, verosimilmente a opera del capo modellatore Gaspero Bruschi.
Nel settecentesco Inventario dei modelli della manifattura sono ricordate cinque versioni di questo tipo iconografico variate sia nelle dimensioni, che nei materiali (gesso e terracotta).
La realizzazione presso la manifattura di versioni di dimensioni ridotte di questa scultura è riconducibile al genere del souvenir di gusto antiquario, diffusosi nel corso del Settecento in seguito all’affermarsi del gusto antiquario fortemente influenzato dai viaggiatori del Grand Tour.
Il nostro esemplare presenta rotture ‘a taglio’, così definite perché eseguite intenzionalmente dalle maestranze attive a Doccia al fine di impiegare le varie parti nella realizzazione di forme in gesso a tesselli, necessarie per la sua traduzione in porcellana.
Questa tipologia di rotture è riscontrabile anche su un esemplare in terracotta di dimensioni inferiori, anch’esso conservato presso il Museo Ginori (inv. 1662), ma non modellato nella manifattura, come emerge dall’osservazione delle sezioni nelle quali è stata segmentata la figura.
La presenza di diverse versioni in porcellana del Fauno di varie grandezze conferma quanto indicato nel citato Inventario dei modelli. Tra queste si segnala quella ricavata da un modello maggiorato rispetto al nostro esemplare, attualmente esposta al Metropolitan Museum di New York (1987.293), mentre altre più piccole, eseguite sia nel Settecento che nell’Ottocento, sono conservate al Museo Ginori (invv. 950, 5159).
Caratteristiche
Bibliografia
- K. Lankheit, Die Modellsammlung der Porzellanmanufaktur Doccia: ein Dokument italienischer Barockplastik, München 1982, p. 105, 5:38;
- R. Balleri, Modelli della Manifattura Ginori di Doccia. Settecento e gusto antiquario, Roma 2014, pp. 395, 396, cat. 380.