“Arti in dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori”
Nelle sale di Palazzo Marucelli-Fenzi, eccezionalmente aperte al pubblico, una selezione di sculture in porcellana e di modelli in terracotta e cera del Museo Ginori dialoga in modo del tutto nuovo con le decorazioni realizzate da Sebastiano Ricci e Giovanni Baratta tra il 1705 e il 1706.
Nelle sale di Palazzo Marucelli-Fenzi, eccezionalmente aperte al pubblico, una selezione di sculture in porcellana e di modelli in terracotta e cera del Museo Ginori dialoga in modo del tutto nuovo con le decorazioni realizzate da Sebastiano Ricci e Giovanni Baratta tra il 1705 e il 1706.
Dal 16 dicembre 2022 al 17 febbraio 2023
Palazzo Marucelli-Fenzi, Via S. Gallo 10, Firenze
segreteria@museoginori.org / mostra.fenzi@gmail.com
Ospitata nelle magnifiche sale di Palazzo Marucelli-Fenzi (via San Gallo, 10 - Firenze), attualmente sede del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze, l'esposizione mette a confronto la teatralità dei dipinti settecenteschi di Sebastiano Ricci e degli stucchi di Giovanni Baratta, che decorano le sale dell’Età dell’oro e della Giovinezza al bivio, con le sculture realizzate o acquisite nel Settecento dalla Manifattura Ginori grazie all’attività di collezionismo “ad uso della fabbrica” del suo fondatore, Carlo Ginori, che rendeva omaggio alla grande tradizione del tardo barocco fiorentino traducendo in porcellana le composizioni degli scultori Giovan Battista Foggini, Massimiliano Soldani Benzi, Giuseppe Piamontini, Antonio Montauti e Agostino Cornacchini.
Nelle sale di Palazzo Marucelli-Fenzi, eccezionalmente aperte al pubblico per l’occasione, una selezione di sculture in porcellana e di modelli in terracotta e in cera del Museo Ginori dialoga in modo del tutto nuovo con le decorazioni realizzate da Ricci e Baratta tra il 1705 e il 1706.
Particolarmente interessante e suggestivo è l’accostamento degli stucchi di Baratta con tre calchi in cera che riproducono altrettante opere dello stesso scultore. Realizzati dalla Manifattura Ginori negli Anni Quaranta del Settecento e qui riuniti per la prima volta dal 1965, i calchi appartengono al Museo Ginori (Euridice e Allegoria della Prudenza) e al Museo Nazionale del Bargello (Allegoria della Ricchezza).
Curata da Cristiano Giometti (Università di Firenze), Andrea Di Lorenzo (Direttore del Museo Ginori) e Rita Balleri (Museo Ginori) e organizzata dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell’Università degli Studi di Firenze insieme al Museo Ginori, la mostra è stata realizzata in collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana e l’Opificio delle Pietre Dure e con il sostegno dell’associazione Amici di Doccia.