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Il Museo Ginori ha aperto il suo giardino

In attesa di riaprire le sue porte al pubblico al termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento,i il Museo Ginori spalanca i cancelli del suo giardino, un grande spazio verde che per la prima volta viene messo a disposizione della comunità di Sesto Fiorentino.

Data
21 maggio 2022
Categoria
Museo
Autore
Museo Ginori

In attesa di riaprire le sue porte al pubblico al termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento, i il Museo Ginori spalanca i cancelli del suo giardino, un grande spazio verde che per la prima volta viene messo a disposizione della comunità di Sesto Fiorentino.

La sua rinascita è stata resa possibile grazie all’investimento della Fondazione Ginori, che si è fatta carico della potatura e della messa in sicurezza del giardino, sottraendolo allo stato di abbandono in cui versava dal 2014, in seguito al fallimento della Richard Ginori e alla conseguente chiusura del Museo.

Altrettanto importante per raggiungere questo risultato è stata la disponibilità delle associazioni sestesi. Grazie a loro questo nuovo spazio comune nei prossimi mesi sarà aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30.

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    L'ingresso del giardino del Museo Ginori

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    Stefano Casciu, Angela Cutuli, Lorenzo Falchi, Tomaso Montanari, Eugenio Giani e Consuelo de Gara

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    Tomaso Montanari, Eugenio Giani, Maurizio Toccafondi e Angela Cutuli con i rappresentanti delle associazioni che si prenderanno cura del giardino

“Il Museo Ginori – ha spiegato il presidente della Fondazione Ginori, Tomaso Montanari - è sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria in un efficacissimo strumento di persuasione, che ha convinto lo Stato a investire sul futuro del museo e del suo territorio. L’apertura del giardino è il primo passo per restituire da subito alla città di Sesto qualcosa che davvero si merita. Siamo profondamente convinti che un museo, questo museo, sia uno straordinario bene comune: iniziamo dunque a mettere in comune tutto quello che la Fondazione finora ha ricevuto nel suo pieno controllo, e cioè appunto il parco”.

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