Museo Ginori verso la riapertura: al via i lavori di ristrutturazione
Con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice, prende il via la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori. Coordina i lavori la Direzione regionale Musei nazionali Toscana.
Con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice, prende il via la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori. Coordina i lavori la Direzione regionale Musei nazionali Toscana.
Con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice, prende il via la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori. Coordina i lavori la Direzione regionale Musei nazionali Toscana.
Con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice, prende il via la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori. Coordina i lavori la Direzione regionale Musei nazionali Toscana.
“A sette anni dall’acquisizione degli spazi del Museo Ginori di Sesto Fiorentino da parte dello Stato, iniziano i lavori di ristrutturazione dell’edificio che lo ospita. Sin dal mio insediamento ho seguito con grande attenzione anche questo dossier e ora saluto con soddisfazione l’apertura del cantiere. Lo stanziamento da me previsto nel Piano Strategico Grandi Progetti Culturali è il segno della rinnovata attenzione verso questa realtà di rilievo internazionale da parte del governo”. Con queste parole, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha salutato l’avvio dei lavori di ristrutturazione del Museo Ginori, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura fino al termine dei lavori.
Per il primo lotto degli interventi di ristrutturazione (la cui durata è prevista in 462 giorni naturali e consecutivi), il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) ha stanziato 1,9 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Un ulteriore finanziamento, sostenuto dal Piano Strategico Grandi Progetti Culturali con 5.5 milioni di euro, consentirà il recupero integrale dell’edificio, gravemente danneggiato negli anni di abbandono precedenti all’acquisizione da parte dello Stato italiano, attraverso il restauro e il risanamento conservativo, la riqualificazione edilizia e impiantistica (tesa anche all’adeguamento alle norme in materia di sicurezza, antincendio e adeguamento sismico) e la ridistribuzione degli ambienti interni secondo le nuove esigenze funzionali e museali.
“L’acquisto da parte dello Stato del Museo aziendale della Richard Ginori e di tutte le sue collezioni artistiche ed archivistiche - ha spiegato Stefano Casciu, Direttore regionale Musei nazionali Toscana - realizzato attraverso una articolata operazione amministrativa in concerto tra il Polo Museale della Toscana (oggi Direzione regionale) e la ex Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, diretta da Alessandra Marino, ha rappresentato il punto di svolta di una lunga vicenda volta a salvare dal degrado e ad acquisire al patrimonio pubblico un complesso museale di eccezionale interesse culturale, artistico, storico e sociale. La Direzione regionale Musei nazionali Toscana, coadiuvata dagli uffici centrali del Ministero della Cultura, ha portato avanti con costanza in questi anni le diverse fasi tecniche ed amministrative necessarie per giungere finalmente all’avvio dei lavori di ristrutturazione, dai quali deriverà il nuovo assetto museografico progettato insieme alla Fondazione Ginori. Sono quindi fiero, e grato a tutti i miei collaboratori, per il lungo e difficile percorso condotto fino ad ora nella direzione della riapertura così tanto attesa del magnifico Museo Ginori”.
Il ruolo della Fondazione Ginori
La progettazione del nuovo allestimento museale è affidata alla Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia, che coordina le attività scientifiche e culturali del Museo.
“Il Museo Ginori – ha raccontato Tomaso Montanari, Presidente della Fondazione Ginori - è sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria in un efficacissimo strumento di persuasione che ha convinto lo Stato a investire sul futuro del museo e del territorio. La Fondazione è felice di assistere finalmente alla partenza del primo cantiere ed esprime la propria gratitudine al Ministro Sangiuliano e alla Direzione regionale musei nazionali Toscana, che ha la responsabilità del coordinamento dei lavori. D’intesa con il Ministero della Cultura, stiamo lavorando per predisporre il progetto di allestimento, al fine di ridurre il più possibile il tempo che ci separa dall’apertura del nuovo Museo Ginori”.
L'edificio
Il Museo Ginori negli Anni Sessanta
Realizzato nel 1965 su progetto dall’architetto Pier Niccolò Berardi, che lo aveva immaginato come uno scrigno perfetto per conservare i gioielli della collezione Ginori dopo la chiusura dell’antica sede della Manifattura di Doccia (1957), l’edificio che ospita il Museo Ginori è un importante esempio di architettura razionalista, che nelle forme e nella distribuzione dello spazio ricorda da vicino la Stazione di Santa Maria Novella di Firenze, alla cui progettazione Berardi aveva lavorato trent’anni prima insieme al maestro Giovanni Michelucci.
Oggi, la distribuzione interna del museo rispetta il progetto originario redatto da Berardi, a eccezione di alcune modifiche realizzate in corso d’opera e negli anni successivi, soprattutto nei locali al piano terra. I lavori di ristrutturazione a livello architettonico, formale e di scelta dei materiali andranno in continuità con quanto previsto dal progetto originario, senza snaturare il linguaggio razionalista con il quale l’edificio è stato concepito.
La soddisfazione di Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino
“Nella Ginori – ha spiegato Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana - si intrecciano da tre secoli arte e lavoro, per una storia di eccellenza tutta Toscana che è riconosciuta nel mondo. I manufatti di Doccia sono sinonimo di stile e bellezza e l’inizio dei lavori del museo che esporrà queste opere nella loro sede naturale a Sesto Fiorentino, è un momento importantissimo per tutta la Toscana. La Regione è impegnata attivamente per la riapertura e per la valorizzazione piena di questo patrimonio, nella convinzione che il Museo Ginori rivestirà il ruolo di primo piano che merita nell’offerta museale della Toscana, a beneficio del pubblico da tutto il mondo, ma anche della comunità della Piana artefice di questa storia straordinaria".
“A dieci anni dalla chiusura, avvenuta a maggio 2014 in una situazione di grande incertezza sul suo futuro – ha commentato Lorenzo Falchi, Sindaco di Sesto Fiorentino - inizia finalmente davvero la nuova vita del Museo Ginori, il museo di tutta la nostra città e di tutti i sestesi. Negli anni successivi, grazie a un lavoro costante di tutte le istituzioni coinvolte, ma soprattutto grazie alla risposta di Sesto e dei sestesi che non si sono mai rassegnati davanti a quel cancello chiuso, è stato fatto un lavoro importante, con un investimento economico da parte del Ministero e l’impegno condiviso con Comune e Regione per dar vita alla Fondazione. L’iter amministrativo è stato molto complesso, ma, finalmente, con l’avvio dei cantieri, si apre davvero una nuova storia”.