Perseo con la testa di Medusa

L’importanza straordinaria che la collezione di modelli in cera prodotti per uso della Manifattura di Doccia riveste per lo studio della scultura tardo barocca fiorentina è data anche dalla presenza di esemplari che ad oggi costituiscono l’unica testimonianza dell’attività delle botteghe granducali, quali ad esempio quelle di Giovan Battista Foggini, di Massimiliano Soldani Benzi e di Giuseppe Piamontini. 

È questo il caso del Perseo con la testa di Medusa del Foggini, di cui si ignora l’archetipo di derivazione. La traduzione in cera è stata realizzata nel 1750 dal figlio Vincenzo, che eseguì per la manifattura numerosi calchi di opere di composizioni d’invenzione del padre. L’esemplare è una variante al soggetto iconografico già stato affrontato da Giovan Battista nel bronzetto per il Gran Principe Ferdinando de’ Medici, di cui sono note due versioni, una al Harvard Art Museums e l’altra al Art Gallery of Ontario di Toronto. 

Se per questa versione in bronzo l’artista ha scelto di fissare l’istante subito precedente all’azione, nel nostro esemplare sposta l’accento sul momento successivo, mostrando Perseo in atto di fuggire con la testa della Gorgone. Di questo gruppo non sono oggi note derivazioni in porcellana realizzate dalla Manifattura di Doccia.