Sculture
Il gusto antiquario ha distinto la produzione di Doccia da quella delle altre manifatture europee fin dalla metà del Settecento, quando il marchese Carlo Ginori decise di tradurre in porcellana i marmi antichi delle principali collezioni fiorentine e romane. Oltre alle riproduzioni in scala al vero, le sculture in “oro bianco” erano proposte sotto forma di riduzioni destinate a decorare consoles, camini e tavole.
Particolarmente interessanti, perché rivelatrici della cifra identificativa di uno stile scultoreo proprio della manifattura, sono le traduzioni e rivisitazioni in porcellana delle composizioni di scultori tardo barocchi fiorentini, quali Massimiliano Soldani Benzi, Giovan Battista Foggini e Giuseppe Piamontini.