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 &ldquo;A sette anni dall&rsquo;acquisizione degli spazi del Museo Ginori di Sesto Fiorentino da parte dello Stato, iniziano i lavori di ristrutturazione dell&rsquo;edificio che lo ospita. Sin dal mio insediamento ho seguito con grande attenzione anche questo dossier e ora saluto con soddisfazione l&rsquo;apertura del cantiere. Lo stanziamento da me previsto nel Piano Strategico Grandi Progetti Culturali &egrave; il segno della rinnovata attenzione verso questa realt&agrave; di rilievo internazionale da parte del governo&rdquo;. Con queste parole, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha salutato l&rsquo;avvio dei lavori di ristrutturazione del Museo Ginori, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura fino al termine dei lavori.
 Per il primo lotto degli interventi di ristrutturazione (la cui durata &egrave; prevista in 462 giorni naturali e consecutivi), il&nbsp;CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) ha stanziato 1,9 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Un ulteriore finanziamento, sostenuto dal Piano Strategico Grandi Progetti Culturali con 5.5 milioni di euro, consentir&agrave; il recupero integrale dell&rsquo;edificio, gravemente danneggiato negli anni di abbandono precedenti all&rsquo;acquisizione da parte dello Stato italiano, attraverso il restauro e il risanamento conservativo, la&nbsp;riqualificazione edilizia e impiantistica (tesa anche all&rsquo;adeguamento alle norme in materia di sicurezza, antincendio e adeguamento sismico) e la ridistribuzione degli ambienti interni secondo le nuove esigenze funzionali e museali.
 &ldquo;L&rsquo;acquisto da parte dello Stato del Museo aziendale della Richard Ginori e di tutte le sue collezioni artistiche ed archivistiche - ha spiegato Stefano Casciu, Direttore regionale Musei nazionali Toscana - realizzato attraverso una articolata operazione amministrativa in concerto tra il Polo Museale della Toscana (oggi Direzione regionale) e la ex Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, diretta da Alessandra Marino, ha rappresentato il punto di svolta di una lunga vicenda volta a salvare dal degrado e ad acquisire al patrimonio pubblico un complesso museale di eccezionale interesse culturale, artistico, storico e sociale. La Direzione regionale Musei nazionali Toscana, coadiuvata dagli uffici centrali del Ministero della Cultura, ha portato avanti con costanza in questi anni le diverse fasi tecniche ed amministrative necessarie per giungere finalmente all&rsquo;avvio dei lavori di ristrutturazione, dai quali deriver&agrave; il nuovo assetto museografico progettato insieme alla Fondazione Ginori. Sono quindi fiero, e grato a tutti i miei collaboratori, per il lungo e difficile percorso condotto fino ad ora nella direzione della riapertura cos&igrave; tanto attesa del magnifico Museo Ginori&rdquo;.
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La progettazione del nuovo allestimento museale &egrave; affidata alla Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia, che coordina le attivit&agrave; scientifiche&nbsp;e&nbsp;culturali del Museo.
&ldquo;Il Museo Ginori &ndash; ha raccontato Tomaso Montanari, Presidente della Fondazione Ginori - &egrave; sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria in un efficacissimo strumento di persuasione che ha convinto lo Stato a investire sul futuro del museo e del territorio. La Fondazione &egrave; felice di assistere finalmente alla partenza del primo cantiere ed esprime la propria gratitudine al Ministro Sangiuliano e alla Direzione regionale musei nazionali Toscana, che ha la responsabilit&agrave; del coordinamento dei lavori. D&rsquo;intesa con il Ministero della Cultura, stiamo lavorando per predisporre il progetto di allestimento, al fine di ridurre il pi&ugrave; possibile il tempo che ci separa dall&rsquo;apertura del nuovo Museo Ginori&rdquo;.

Il Museo Ginori, foto d'epoca

Il Museo Ginori negli Anni Sessanta

Realizzato nel 1965 su progetto dall&rsquo;architetto Pier Niccol&ograve; Berardi, che lo aveva immaginato come uno scrigno perfetto per conservare i gioielli della collezione Ginori dopo la chiusura dell&rsquo;antica sede della Manifattura di Doccia (1957), l&rsquo;edificio che ospita il Museo Ginori &egrave; un importante esempio di architettura razionalista, che nelle forme e nella distribuzione dello spazio ricorda da vicino la Stazione di Santa Maria Novella di Firenze, alla cui progettazione Berardi aveva lavorato trent&rsquo;anni prima insieme al maestro Giovanni Michelucci.
Oggi, la distribuzione interna del museo rispetta il progetto originario redatto da&nbsp;Berardi, a eccezione di alcune modifiche realizzate in corso d&rsquo;opera e negli anni successivi, soprattutto nei locali al piano terra. I lavori di ristrutturazione a livello architettonico, formale e di scelta dei materiali andranno in continuit&agrave; con quanto previsto dal progetto originario, senza snaturare il linguaggio razionalista con il quale l&rsquo;edificio &egrave; stato concepito.

La soddisfazione di Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino

&ldquo;Nella Ginori &ndash; ha spiegato Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana - si intrecciano da tre secoli arte e lavoro, per una storia di eccellenza tutta Toscana che &egrave; riconosciuta nel mondo. I manufatti di Doccia sono sinonimo di stile e bellezza e l&rsquo;inizio dei lavori del museo che esporr&agrave; queste opere nella loro sede naturale a Sesto Fiorentino, &egrave; un momento importantissimo per tutta la Toscana. La Regione &egrave; impegnata attivamente per la riapertura e per la valorizzazione piena di questo patrimonio, nella convinzione che il Museo Ginori rivestir&agrave; il ruolo di primo piano che merita nell&rsquo;offerta museale della Toscana, a beneficio del pubblico da tutto il mondo, ma anche della comunit&agrave; della Piana artefice di questa storia straordinaria".
&nbsp;&ldquo;A dieci anni dalla chiusura, avvenuta a maggio 2014 in una situazione di grande incertezza sul suo futuro &ndash; ha commentato Lorenzo Falchi, Sindaco di Sesto Fiorentino - inizia finalmente davvero la nuova vita del Museo Ginori, il museo di tutta la nostra citt&agrave; e di tutti i sestesi. Negli anni successivi, grazie a un lavoro costante di tutte le istituzioni coinvolte, ma soprattutto grazie alla risposta di Sesto e dei sestesi che non si sono mai rassegnati davanti a quel cancello chiuso, &egrave; stato fatto un lavoro importante, con un investimento economico da parte del Ministero e l&rsquo;impegno condiviso con Comune e Regione per dar vita alla Fondazione. L&rsquo;iter amministrativo &egrave; stato molto complesso, ma, finalmente, con l&rsquo;avvio dei cantieri, si apre davvero una nuova storia&rdquo;.

Il Museo Ginori a Sesto Fiorentino

Museo Ginori verso la riapertura: al via i lavori di ristrutturazione

La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia e il Dipartimento di Storia, Geografia, Archeologia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell&rsquo;Universit&agrave; degli Studi di Firenze hanno firmato un accordo di collaborazione per lo svolgimento di attivit&agrave; congiunte di studio e ricerca sulle opere della collezione del Museo Ginori e l&rsquo;organizzazione di iniziative didattiche rivolte agli studenti.
L&rsquo;accordo prevede anche l&rsquo;attivazione di stage curriculari, di progetti di divulgazione e comunicazione e la realizzazione di esposizioni, che saranno ospitate a Palazzo Marucelli-Fenzi (Via San Gallo 10, Firenze), sede del SAGAS.

Cristiano Giomettti e Fulvio Cervini (Università degli Studi di Firenze) con Tomaso Montanari, Fondazione Ginori

Siglato l'accordo di collaborazione tra il Museo Ginori e il Dipartimento SAGAS dell'Università degli Studi di Firenze. 

In occasione della sua 32esima edizione, la Biennale Internazionale dell&rsquo;Antiquariato di Firenze ha finanziato la campagna di restauro di otto modelli in cera provenienti dalle raccolte settecentesche del Museo Ginori e ne ha documentato i sorprendenti risultati nel volume&nbsp;Collezionismo &lsquo;a uso della fabbrica&rsquo;.&nbsp;
Tra i modelli oggetto del restauro merita una particolare attenzione il gruppo raffigurante&nbsp;Apollo e Marsia, tratto da un&rsquo;opera dello scultore fiorentino&nbsp;Giovan Battista Foggini&nbsp;e realizzato su un calco eseguito nel 1748 dal figlio Vincenzo. L'intervento ha infatti permesso di recuperare l'integrit&agrave; dell'opera che risultava in uno stato frammentario e &ldquo;collassata&rdquo; a causa dell&rsquo;esposizione a una fonte di calore.&nbsp; &nbsp; La campagna di restauro &egrave; stata coordinata dalla Direzione regionale musei della Toscana con la collaborazione scientifica dell&rsquo;Opificio delle Pietre Dure, che dal 2021 &egrave; impegnato in una ricognizione generale sullo stato di conservazione delle opere del Museo Ginori. Gli otto modelli sono stati affidati alle cure della direttrice dei lavori Giulia Basilissi e delle restauratrici Maria Grazia Cordua e Francesca Rossi.&nbsp;

Apollo e Marsia da Giovan Battista Foggini prima e dopo il restauro

La Biennale di Antiquariato di Firenze finanzia il restauro di otto modelli in cera del Museo Ginori

Ottime novit&agrave; per il Museo Ginori, che avr&agrave; a disposizione 5.5 milioni di euro destinati agli investimenti necessari al restauro dell'edificio che lo ospita e al nuovo allestimento delle sue collezioni. 
&ldquo;Il Piano Strategico Grandi Progetti Culturali - ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini - sosterr&agrave; con 5,5 milioni di euro il restauro e il nuovo allestimento del Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia. Si tratta di risorse importanti per una realt&agrave; meritoriamente entrata a far parte del patrimonio dello Stato, testimonianza unica del saper fare italiano che, grazie al lavoro della fondazione e agli interventi in programma, sar&agrave; ancora pi&ugrave; valorizzata&rdquo;.
Viva soddisfazione &egrave; stata espressa dal Presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia Tomaso Montanari: &nbsp;&ldquo;Come Presidente della Fondazione vorrei esprimere la mia gratitudine al Ministro Dario Franceschini per aver mantenuto cos&igrave; prontamente la promessa che aveva fatto e l&rsquo;impegno che aveva assunto il 16 maggio durante la conferenza stampa al MIC e per aver accolto pienamente la richiesta che avevo presentato di finanziare anche il restauro del primo piano del Museo, consentendoci di avere il budget necessario al suo recupero integrale. Oltre al restauro dell&rsquo;edificio, il finanziamento permetter&agrave; di realizzare il nuovo allestimento che sar&agrave; compito precipuo della Fondazione. Lavoreremo insieme al Dottor Stefano Casciu e alla Direzione Regionale dei Musei della Toscana per completare i lavori nel minor tempo possibile. La Fondazione far&agrave; fino in fondo la sua parte&rdquo;.

Tomaso Montanari e Dario Franceschini

Nuovi fondi per il Museo Ginori

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 In attesa di riaprire le sue porte al pubblico al termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento, i il Museo Ginori spalanca i cancelli del suo giardino, un grande spazio verde che per la prima volta viene messo a disposizione della comunit&agrave; di Sesto Fiorentino. 
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 La sua rinascita &egrave; stata resa possibile grazie all&rsquo;investimento della Fondazione Ginori, che si &egrave; fatta carico della potatura e della messa in sicurezza del giardino, sottraendolo allo stato di abbandono in cui versava dal 2014, in seguito al fallimento della Richard Ginori e alla conseguente chiusura del Museo.
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 Altrettanto importante per raggiungere questo risultato &egrave; stata la disponibilit&agrave; delle associazioni sestesi. Grazie a loro questo nuovo spazio comune nei prossimi mesi sar&agrave; aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30. 
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 &ldquo;Il Museo Ginori &ndash; ha spiegato il presidente della Fondazione Ginori, Tomaso Montanari - &egrave; sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria in un efficacissimo strumento di persuasione, che ha convinto lo Stato a investire sul futuro del museo e del suo territorio. L&rsquo;apertura del giardino &egrave; il primo passo per restituire da subito alla citt&agrave; di Sesto qualcosa che davvero si merita. Siamo profondamente convinti che un museo, questo museo, sia uno straordinario bene comune: iniziamo dunque a mettere in comune tutto quello che la Fondazione finora ha ricevuto nel suo pieno controllo, e cio&egrave; appunto il parco&rdquo;. 
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L'apertura del giardino del Museo Ginori

Il Museo Ginori ha aperto il suo giardino

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 Il design del nuovo logo distilla la sagoma dell&rsquo;edificio razionalista che ospitail museo e quella della cisterna dell&rsquo;acqua del retrostante stabilimento produttivo Ginori. La stella stilizzata che lo sormonta &egrave; tratta da quelle presenti nello stemma della famiglia Ginori, ampiamente utilizzate anche come marca della manifattura. I caratteri tipografici stencil richiamano la decorazione &ldquo;a stampino&rdquo;, caratteristica della prima fase di attivit&agrave; della Manifattura di Doccia, quando l&rsquo;impiego di maschere pre-sagomate consentiva anche alle maestranze meno esperte di decorare le preziose porcellane.
 Accanto al blu e all&rsquo;oro, ricorrenti nei motivi decorativi, i colori che caratterizzano l&rsquo;identit&agrave; visiva del Museo Ginori includono anche il rosso, che rimanda alle lotte del movimento operaio che tanta parte hanno avuto nella storia della Manifattura.
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Caratteri tipografici ispirati all'antica tecnica dello "stampino"

Caratteri tipografici ispirati all'antica tecnica del decoro "a stampino"

Piatto settecentesco con decoro "a stampino"

Piatto settecentesco decorato "a stampino"

La sagoma del logo e quella dell'edificio che ospita il Museo

La sagoma del logo e quella dell'edificio che ospita il Museo

logo del Museo Ginori

Il Museo Ginori presenta la sua nuova identità visiva

Una governance inclusiva che valorizza il ruolo delle associazioni e del territorio; un nuovo logo che racconta storia, presente e futuro del museo; un sito internet che nasce da un importante investimento su digitalizzazione e innovazione; e un giardino, finalmente restituito alla comunit&agrave; locale: il Museo Ginori di Sesto Fiorentino si &egrave; presentato cos&igrave; nel corso della conferenza stampa che si &egrave; tenuta al Ministero della Cultura alla presenza del Ministro, Dario Franceschini, del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, del Sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi e del Presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia, Tomaso Montanari.

&ldquo;Il patrimonio del Museo Ginori &ndash; ha spiegato Tomaso Montanari - tiene insieme alcuni apici della storia dell&rsquo;arte italiana con la storia del movimento operaio. Mentre il Ministero della Cultura continua l&rsquo;impegnativo recupero dell&rsquo;edificio, la Fondazione inizia a svolgere il suo compito: raccontare questo insieme, che ha pochi paragoni al mondo. Per questo si &egrave; dotata di uno staff che le ha consentito di inventariare la collezione e ha affidato ad alcuni fra i migliori professionisti la creazione del logo e dell&rsquo;immagine coordinata del Museo, e la realizzazione di un sito bello, accessibile e sostenibile. &Egrave; il debutto in pubblico di una Fondazione che vuole tenere insieme in ogni passo la produzione e redistribuzione della conoscenza con la pi&ugrave; ampia partecipazione delle cittadine e dei cittadini. Il Comitato sociale, vera innovazione nel panorama delle fondazioni culturali, permetter&agrave; di articolare in concreto questa missione.&rdquo;
&ldquo;Dopo l&rsquo;acquisto del 2017 e la costituzione della &nbsp;Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia nel 2019, vivo questo ulteriore passo con molta emozione &ndash; ha dichiarato Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana &ndash; La salvaguardia e la valorizzazione di una collezione eccezionale e unica &nbsp;come questa, che possiede una storia costellata di figure importantissime sul piano dell&rsquo;arte, dell&rsquo;artigianato e della produzione industriale, rappresenta un fatto storico prima di tutto. Ma &egrave; anche un atto culturale di profonda civilt&agrave;: i manufatti Ginori sono diventati arte e come tali sono eterni, vivi e contemporanei purch&eacute; lasciati in grado di raccontare. Quello che sar&agrave; fatto grazie al nuovo progetto e all&rsquo;attivit&agrave; presentati oggi &egrave; una grande operazione con la quale la Toscana avr&agrave; un&rsquo;altra occasione per parlare al mondo&rdquo;.
&ldquo;Per la nostra citt&agrave; - spiega Lorenzo Falchi, Sindaco di Sesto Fiorentino - la Ginori e il suo museo rappresentano un luogo di identit&agrave;, di storia, il crocevia di tante generazioni di sestesi, di artisti che con le loro mani hanno creato opere uniche e di straordinaria bellezza. Con la nascita della Fondazione, insieme al Ministero della Cultura e alla Regione Toscana, abbiamo messo al sicuro questo inestimabile patrimonio, legandolo al nostro territorio e avviando un percorso di rinascita che oggi segna una tappa fondamentale.

Stefano Casciu, Lorenzo Falchi, Eugenio Giani, Datio Franceschini e Tomaso Montanari

Governance, identità visiva e sito: il Museo Ginori si racconta

La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia e <a href="http://www.opificiodellepietredure.it/">l&rsquo;Opificio delle Pietre Dure di Firenze</a> hanno siglato un accordo che avvia formalmente una collaborazione finalizzata a promuovere e sviluppare attivit&agrave; comuni di ricerca, formazione, divulgazione e reciproco trasferimento di conoscenze, soprattutto nell&rsquo;ambito della conservazione dei materiali ceramici e plastici e dei materiali cartacei. L&rsquo;ambizioso obiettivo esplicitato nel testo dell&rsquo;accordo &egrave; quello di &laquo;costituire un &lsquo;polo&rsquo; di riferimento e di consulenza per tutte le realt&agrave; operanti sul territorio regionale e nazionale che si trovano a dover affrontare il tema della conservazione e del restauro di opere in ceramica, gesso e cera&raquo;.
Le due storiche istituzioni toscane vantano origini e tradizioni comuni per essere nate come manifatture: l&rsquo;Opificio delle Pietre Dure &egrave; stato infatti fondato nel 1588 da Ferdinando I de&rsquo; Medici come manifattura di corte specializzata nella lavorazione delle pietre dure. L&rsquo;OPD &egrave; oggi un Istituto del Ministero della Cultura dotato di autonomia speciale che svolge attivit&agrave; operativa, di ricerca e formazione nel campo della conservazione e del restauro ed &egrave; articolato in 11 diversi settori di restauro, un laboratorio scientifico e due servizi trasversali di consulenza. Presso l&rsquo;Opificio opera inoltre la Scuola di Alta Formazione e Studio (SAFS) che rilascia un diploma equiparato alla Laurea magistrale in Conservazione e restauro dei Beni Culturali.

Restauro di un modello in cera

Museo Ginori e Opificio delle Pietre Dure: siglato l'accordo di collaborazione

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Museo Ginori verso la riapertura: al via i lavori di ristrutturazione

Con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice, prende il via la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori. Coordina i lavori la Direzione regionale Musei nazionali Toscana.

Siglato l'accordo di collaborazione tra il Museo Ginori e il Dipartimento SAGAS dell'Università degli Studi di Firenze.

L’accordo di collaborazione prevede lo svolgimento di attività di studio e ricerca sulle opere del museo e iniziative di formazione rivolte agli studenti.

La Biennale di Antiquariato di Firenze finanzia il restauro di otto modelli in cera del Museo Ginori

In occasione della sua 32esima edizione, la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze ha finanziato la campagna di restauro di otto modelli in cera provenienti dalle raccolte settecentesche del Museo Ginori

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Il Museo Ginori ha aperto il suo giardino

In attesa di riaprire le sue porte al pubblico al termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento,i il Museo Ginori spalanca i cancelli del suo giardino, un grande spazio verde che per la prima volta viene messo a disposizione della comunità di Sesto Fiorentino.

Il Museo Ginori presenta la sua nuova identità visiva

Disegnato da Muttnik, studio grafico di Firenze, il nuovo logo del Museo Ginori è il risultato di un accurato lavoro di sintesi della sua storia, della sua tradizione artistica e artigianale e del legame inscindibile che lo unisce alla fabbrica e al territorio.

Governance, identità visiva e sito: il Museo Ginori si racconta

Al Ministero della Cultura, il Ministro Dario Franceschini, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e il presidente della Fondazione Ginori Tomaso Montanari presentano la missione e l'identità del museo.

Museo Ginori e Opificio delle Pietre Dure: siglato l'accordo di collaborazione

La Fondazione Ginori e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze hanno siglato un accordo di collaborazione finalizzato a promuovere e sviluppare attività comuni di ricerca, formazione, divulgazione e reciproco trasferimento di conoscenze nell’ambito della conservazione.

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